lunedì 6 aprile 2009

giovedì 26 marzo 2009

COLOMBA PASQUALE tra storie e leggende

COLOMBA PASQUALE tra storie e leggende


Questo delizioso dolce di pasta lievitata chiude tradizionalmente il pranzo pasquale insieme alle uova di cioccolato, perché fin dai tempi più remoti, sia all’uovo che alla colomba era attribuito un forte valore simbolico di pace, rinascita e amore. Secondo la Bibbia fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare l’avvenuta riconciliazione fra Dio e il suo popolo. La colomba, intesa come dolce, sembrerebbe abbia profonde radici nell’epoca medioevale, quando Re Alboino calò in Italia con le sue orde barbariche ed assalì Pavia. Si narra che dopo un assedio di tre anni, arso da un forte desiderio di vendetta, finalmente Alboino riuscì ad entrare in città, alla vigilia della Pasqua del 572 (?). Il sovrano, prima di dare alle fiamme la citta e passare gli abitanti di spada, ricevette in segno di sottomissione vari regali fra i quali anche dodici meravigliose fanciulle che avrebbero dovuto deliziare le sue notti. Mentre stava decidendo sul destino di Pavia, davanti al suo trono, ubicato nel sagrato della basilica, si presentò a parlare un vecchio artigiano con dei pani dolci a forma di colomba: "Sire, io ti porgo queste colombe quale tributo di pace nel giorno di Pasqua”. All'assaggio i pani risultarono così buoni da spingere il sovrano ad una promessa: "In onore di queste colombe, rispetterò la città e i suoi abitanti". Quei doni presentati ad Alboino nascondevano però un sottile inganno. Infatti, quando il re prese ad interrogare le fanciulle che gli erano state regalate, domandando a ciascuna il proprio nome, scoprì che rispondevano tutte a quello di “Colomba”. Alboino comprese l’arguto raggiro che gli era stato giocato, ma rispettò lo stesso la promessa di salvare sia le "Colombe" che Pavia.

La creazione della colomba pasquale è legata però anche ad un’altra leggenda, fatta risalire al tempo della battaglia di Legnano (1176), vinta della Lega dei Comuni lombardi contro Federico Barbarossa. L’idea del dolce sarebbe nata ad un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto confezionare dei pani a forma di colomba in omaggio ai tre voltili bianchi, simbolo di protezione suprema, che durante la battaglia si erano posati sopra alle insegne lombarde. I primi ingredienti di questo dolce pasquale erano molto semplici: uova, farina e lievito.

La colomba diventò il dolce simbolo della Pasqua italiana nei primi decenni del Novecento, quando l'azienda Motta desice di lanciare sul mercato un dolce simile al panettone d'uvetta e canditi, dalla forma di una colomba ricoperta con una glassa a base di zucchero, pasta di mandorle ed amaretto. La grande popolarità arrivò nel 1930, quando l'azienda milanese commissionò a Cassandre, artista specializzato in manifesti pubblicitari, un disegno sulla colomba che riportava lo slogan: "colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera". Da allora sono fiorite moltissime varianti di questo dolce, arricchite di creme e farciture varie, o impoverite di mandorle e canditi.

FONTE taccuini storici

domenica 22 marzo 2009

Fiori colore caldi

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composizioni colori pastello

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Altre idee per Pasqua

LINk del album Pasqua

Decorazioni


l'inmancabile uovo di pasqua fatto di cioccolato bianco e fondente

centro tavola narcisi e mimosa, allegra e solare



un angolino della cucina


L'ora del the



L'alberello di pasqua



picnic nel giardino




Tavola - collazione -





Idee - Tavola di Pasqua - Pranzo -



Corsivo
la mia tavola di Pasqua
servizio di porcellana Herend stile Rotchild



L'uovo - Pisanky e sorpresa


L'UOVO

Senza angoli, spigoli, nè asperità, si adatta perfettamente al cavo della mano.
Il suo guscio è rigido, fragile e consistente. Al suo interno una pellicola isola la massa liquida e perlacea che circonda una sfera rosso. e uno scrigno perfetto che preserva e nutre la vita nascente e si frantuma quando la sua formazione è giunta a ermine.
E il grembo materno, e la terra che protegge il seme, è promessa della vita per la quale si dissolverà.

E' la primavera e la Pasqua...l'origine e la nascita.

"In verità tu sei lo stesso Horus (Sole), splendente al centro del tuo uovo cosmico, Eretto tu completi gli dei che ti circondano....Ed ecco che la tua mano affera l'ogettodei tuoi desideri: L'orizzontedel cielo e i luoghi sacri."

Cosi e scritto nel "Libro dei morti" dell'antico Egitto.
E lo stesso sarcofago, con la sua funzione di involucro-guscio, riconduce all'uovo come protezione, chiusura completa ed ermetica che permette a KA, il principio vitale, di intraprendere il difficile cammino verso la dimore degli dei.
Portatore di vita, simbolo di compiutezza e perfezione, l'uovo è al centro dei mitisull'origine presso le piu diverse civilta.
Secondo la cosmogonia orfica, il Caos generò la Notte ed essa, fecondata dal vento, depose un prezioso uovo d'argento.
"Quando il tempo e lamentoso bisogno spaccarono l'uovo antico, venne fuori Amore, il primo nato, che aveva fuoco nei suoi occhi ed entrambi i sessi, il glorioso Eros".
Egli mostrò ciò che si celava nel guscio: nella parte superiore il cielo, in quella inferiore la terra, e li spinse a unirsi dando origine al tutto.

Un altro mito narra invece che dal caos sorse nuda Eirinome, la Grande Madre.
Dopo aver diviso il cielo dal mare, si mise a danzare sui flutti tanto vorticosamente da originare il vento che, tramutatosi nel serpente Ofione, la fecondò. Divenuta colomba, la dea depose l'uovo universale e il serpente lo covò cingendolocon sette spire. Da esso uscì il mondo e i suoi abitanti.
Il serpente, le acque e la colomba sono presenti anche nella genesi biblica...dai miti pagani l'uovo passa al mondo dei fedeli.

Scrive Sant' Agostino: " Quella che prende il nome di religione cristiana è già esistita, sotto certi aspetti, nell'antichità."


Pisanky e sorpresa.


In Russia le uova pasquali decorate si chiamano pisanky, da "scrivere", e ogni disegno ha un significato simbolico.
Si usa donare alle persone care, poichè si dice che finchè esisterà l'abitudine di regalare "pisanky", l'amore avrà il sopravento.

Nella tradizione ebraica un uovo, emblema di vita nella sua unità, non va mai diviso: potrebbe portare disgregazione.

Secondo quanto narra un antica leggenda, anche Maria Maddalena regalava uova decorata come segno di pace.

Gia nel 1.100 in molti Paesi europei la gente del popolo era solita, a pasqua, scambiarsi uova benedetta.
Quest'uso fu poi adottato dai nobili che presero a regalare in oro e pietra preziose!

Nei primi del' 500 Francesco I di Francia ebbe in dono un guscio d'uovo con dentro un'incisione lignea.
Fu forse quello il prima uovo con sorpresa: il successo di quest'idea fu enorme e inarrestabile.

A Versailles, nell' 700, le uova come dono pasquale piacevano immensamente e a decorarle erano chiamati artisti famosi, quali ...Fragonard, Bouchet, Watteau.
Essi crearono veri capolavori che contenevano sorprese originali e allusive: nell'uovo che Luigi XV regalò a Madam Du Barry era celato un cupido d'oro.

Ma le uove piu belle e preziose nascono in Russia: intersiati di brillanti, perle e gemme.
Il piu clamoroso fu senza dubbio l'uovo che nei primi del'900 un lord inglese regalò alla fidanzata:
era alto tre metri e pesava ca 500 kg: forse non chic, ma di sicuro effetto!



Pasqua, storia immagini e idee



Pasqua

Subito dopo l'ingresso in ariete, ancora sotto l'egida di Marte, si celebra la Pasqua, festa mobile che cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera, tra il 21 marzo e il 20 aprile.

Festa religiosa dal profondo misticismo, ha conservato degli antichi riti equinozialiil carattere di
passaggio-morte-rinascita che comporta l'autosacrificio divino.
Il seme deve putrafarsi nella terra per poter germnogliare, Adone, Attis, Tamuz...garantiscono la nuova fioritura versando il proprio sanque; Cristo si immola per rigenerare il mondo, muore e poi risorge.

L'etimologia della parola PASQUA ne sottolinea il significato:

In ebraico il suo nome e Pesach, " passar oltre" In greco Paskein, "soffrire"; in latino, Pascua, "pascoli".
Pesach era molto probabilmente il nome di un'antico festa pagana, celebrato dai pastori di Canaan all'inizio di ogni primavera, il giorno del plenilunio di Nissan, che prevedeva, oltre alla consumazione rituale del "pane azzimo" anche una danza sacra. Gli ebrei ne ripresero gli elementi salienti conferendo però loro un senso nuovo e piu intenso. "Mosè non ha trasformato in cultogli usi tradizionali... li ha soltanto consacratia Dio."

Il quatordicesimo giorno del mese di Nissan gli ebrei continuano a festeggiare il Pesach, ma ciò che si rievoca è l'angelo della morte che, la notte cui sterminò tutti i primogeniti egizi, "passò oltre" le case degli ebrei che avevano segnato gli stipiti delle loro porte con il sanque di agnello e ne risparmio i figli; è il "passaggio" miracoloso del Mar Rosso e quello dalla schiavitu alla libertà.
Con il Pesach gli ebrei celebrano la loro rinascità spirituale che ebbe inizio con l'esodo.
E tutto questo è ricordato nel Seder, il pasto rituale il cui significato e "ordine", poichè ricco di precisi riferimenti simbolici.
In esso si consuma il pane del dolore, azzimo perchè l'urgenza di fuggire no ne consentì la lievitazione; l'agnello il cui sanqua permise di tracciare il segno della salvezza; le erbe amare in ricordo del fiele della schiavitu' e il charoset, una composta di frutta che rammenta l'argilla usata per fabricare i mattoni in Egitto.

Disse il Signore la notte della fuga:
" Mangiate con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; mangerete in fretta. E la Pasqua del Signore."
E cosi per lungo tempo il Seder venne condiviso.

I primi cristiani, pur adattandone i significati al loro credo, presero a celebrare la Pasqua sequendo i dogmi dell'antica legge, nello stesso giorno del Pesach, e solamente dopo il Concilio di Nicea, che si svolse nel 325, ne spostarono la data e diffusero il profondissimo messaggio del sacrificio salvifico, facendo la festa piu solenne della liturgia cristiana. Con la sua morte Cristo vince la morte stessa, immolandosi, libera l'intera umanit, l'affranca dal peccato e apre un "passaggio" verso l'eterno.


IL LEGNO DELLA CROCE

Scrisse Lattanzio: "Nella sua sofferenza Dio apri le braccia e abbracciò il cerchio della terra."

Racconta una leggenda che "quando Adamo fu sepolto nella Valle dell'Hebron, tre alberi nacquero dal suo corpo:

L'incorruttibile cedro (il padre) Il cipresso del lutto (il figlio) E una palma...

Altri dicono un pino, che per la sua perenne autoriproduzione è il simbolo della Fenice che rinasce dalle proprie ceneri (lo spirito santo)

Per lo strumento del supplizio di Cristo furono scelti questi tre legni, rappresentazione della Trinità, ma a essi fu aggiunto l'ulivo perchè con il suo frutto viene consacrato l'unto del Signore.
E là, dove Adamo era stato seppelito, venne innalzato la croce, affinchè il sanqua del Redentore mondasse il primo uomo dal peccato originale.
Insieme a lui fu redenta tutta la umanità. In quello stesso punto venne poi nuovamente piantato l'albero della vita, poichè il sacrificio del figlio rese possibile all'umanità il ritorno al giardino del padre, non piu in terra, ma in cielo.

La croce viene identificata dai cristiani con l'albero della vita, ma da sempre essa è stata una rappresentazione del profondo rapporto tra umano e divino.
Si tratta di uno dei piu antichi simboliutilizzati dall'uomo, sotto ogni lattitudine e civiltà. Può indicare i quattro punti cardinali, il percorso del sole, le stagioni e i quattro elementi :
il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra. Ma communque essa venga raffigurata, e principalmente il segno, la "chiave" dell'ascesa dell'uomo alla divinità.

mercoledì 4 marzo 2009